I disturbi del comportamento alimentare sono in continua crescita nella nostra società, ma la loro conoscenza è ancora scarsa. Informazioni sbagliate impediscono a molte persone di riconoscere e affrontare il problema in modo adeguato.
Nella classificazione più recente del DSM V, sono
stati inseriti molteplici disturbi alimentari. I più conosciuti sono
l’anoressia nervosa, la bulimia e il disturbo binge eating (da alimentazione incontrollata). L’anoressia nervosa
venne descritta per la prima volta nel
1694 da Richard Morton. Colpisce lo 0,6% ca. delle adolescenti e delle giovani
donne dei paesi occidentali. La bulimia
nervosa venne descritta per la prima volta nel 1979 da Gerald Russel. Colpisce
l’1% delle giovani donne e adolescenti, mentre è molto rara nei maschi. L’età
di insorgenza dei disturbi alimentari si sta abbassando sempre più: ci sono
casi di anoressia nervosa in bambine intorno agli 8-9 anni.
Quali sono le cause? La risposta non è
semplice, perché in realtà ancora non si conoscono le cause dei disturbi
alimentari. La ricerca più recente sembra indicare una combinazione di
predisposizione individuale e genetica e fattori di rischio ambientali.
La società occidentale è sicuramente uno dei
fattori di rischio generali in quanto la spinta verso la magrezza e il ruolo
centrale della bellezza corporea sono diventati fondamentali. Infatti, da
riviste di moda, dove sono presenti immagini spesso ritoccate di donne molto
magre, programmi televisivi, si percepisce come la magrezza sia diventato un vero
e proprio valore.
Diversi studi sono stati condotti negli anni,
tutti rivolti alla dimostrazione di come immagini e modelli “perfetti”,
provochino crescente insoddisfazione e spinta verso la ricerca di un corpo “da
copertina”.
Per raggiungere questo ideale di magrezza,
l’attenzione si sposta verso l’alimentazione. La dieta diventa l’unico modo per
raggiungere questo ideale. Non è una dieta salutare, ma una dieta ferrea, determinata
da regole rigide e estreme, ad es. saltare i pasti, eliminare intere categorie
di cibi pensando che possano ingrassare, riducendo drasticamente le quantità. Questa
rigidità può portare ad abbuffate alle quali seguono comportamenti di compenso
estremi (vomito autoindotto, esercizio fisico eccessivo, uso improprio di
lassativi o diuretici). Le regole dietetiche diventano sempre più rigide fino
ad arrivare a non mangiare più in compagnia di altri, mangiare sempre e
comunque meno degli altri, non assumere cibi di composizione calorica incerta o
cucinato da altri, non mangiare quando non si è affamati o non si è consumato
abbastanza, mangiare sempre più tardi possibile, non andare mai al ristorante o
in pizzeria. Sono regole queste, che rendono impossibile qualsiasi tipo di
relazione sociale.
Inoltre la denutrizione che ne consegue porta
inevitabilmente a restringere tutti gli altri interessi (amicizie, scuola,
sport...) fino a far diventare interesse centrale la preoccupazione per il
peso, per la forma del corpo e per l’alimentazione.
Negli ultimi anni, questa ricerca di
un corpo perfetto non riguarda più le
sole donne, ma anche gli uomini, sempre più ossessionati dalla forma del
proprio corpo, dalla loro fisicità e dall’immagine. Sembra che anche per il mondo maschile la
fiducia in se stessi, l’autostima, l’autoefficacia, la sensazione di
avere sotto controllo la propria vita e la propria vita sessuale passa per la
forma del proprio corpo. Tuttavia, proprio come per le anoressiche il raggiungimento
di tale obbiettivo diventa un’ossessione
e porta prima o poi a perdere il controllo sul proprio stile di vita.
I criteri della
bellezza maschile sono cambiati, anche
gli uomini sono bombardati da immagini di film, pubblicità e televisione
che ritraggono uomini più grandi dalla
vita in su. Gli stessi giocattoli per i bambini mandano implicitamente messaggi
che avere super poteri e super forza è ciò che conta e si ottiene solo con un
corpo supermuscoloso.
La dismorfia muscolare è
una condizione emergente che
colpisce soprattutto i culturisti maschi, sono ossessionati dall’avere un corpo muscoloso e scolpito. Si tratta di vere e proprie compulsioni: passare ore in palestra, sperperando una quantità eccessiva di denaro in inutili integratori
sportivi, anormali abitudini
alimentari o anche abuso di
sostanze. La crescita del body building è stata legata ad una crescente preoccupazione per l'immagine del
corpo tra la popolazione maschile. Si stima che, probabilmente, il 10% degli uomini
che frequentano una palestra hanno dismorfia muscolare, che vanno da
forme lievi a quelle più gravi.
Si parla di Bigoressia o Vigoressia, descritta per la prima volta da
Harrison Pope Jr. È la malattia chiamata” fratello maggiore dell'anoressia nervosa”, perché il vigoressico
desidera essere "enorme" mentre l'anoressica deidera essere
"sottile". Si tratta di una condizione sotto-diagnosticata, perché essere grandi e
palestrati risulta socialmente accettabile.
Questo convegno si pone come obiettivo di informare
e di come riconoscere i primi segnali di un comportamento anomalo che potrebbe
portare allo sviluppo di un disturbo alimentare. La prevenzione o l’intervento
precoce sono fondamentali per riuscire ad arrestare il dilagare dei disturbi
alimentari.
Dott.ssa Vanessa
Pacelli Biologa Nutrizionista
Dott.ssa Ofelia
Panico Psicologa Psicoterapeuta
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